02 gennaio – 31 marzo 2022

Domos de perda lino pes

Titolo Evento: Domos de perda. Personale di pittura di Lino Pes

Inaugurazione: domenica 2 gennaio

Periodo espositivo: 02-01-2022 – 31-03-2022

Progetto: S.C. Progetto Cultura

Patrocinata da: Comune di Atzara

Orari di apertura: tutti i giorni (lunedì chiuso) ore 10/13 15/18. 

Info museo: 0784 65508 347 798 3242 info@museoatzara.it

Artista: Lino Pes

Postfazione a cura di : Vico Mossa

Un viaggio-studio di Lino Pes ad Atzara nei primi anni ‘80, sulla scia dei Costumbristi spagnoli che giunsero in Sardegna ai primi del secolo scorso, il desiderio dell’artista di far pervenire al Museo d’Arte Moderna e Contemporanea Antonio Ortiz Echagüe 30 opere pittoriche, a distanza di quasi mezzo secolo dalla loro realizzazione, hanno consentito la scoperta di un tesoro finora sconosciuto. La realizzazione di una pubblicazione e relativa mostra sono state la naturale concretizzazione di questi lavori inediti. Lino Pes ha dedicato ad Atzara, ormai più di quarnat’anni fa, una serie pittorica di scorci e prospettive del paese. Storica è la proliferazione artistica di Atzara, noti e famosi sono i pittori che vi hanno soggiornato, dai costumbristi ai rappresentanti del nostro Novecento pittorico. Tutti i pittori che sono passati ad Atzara hanno focalizzato l’attenzione negli aspetti pratici di una vita agricola, genuina e solare, scandita dal ritmo della religiosità rituale, descritta senza retoriche discorsive.
L’opera di Lino Pes, che esposta nelle sale del Museo MAMA”, si inserisce a pieno titolo tra le opere dei contemporanei del Novecento, per qualità e poetica. Come loro ritrae di quella realtà ciò che lo seduce e lo affascina, però dedica il primo piano a ciò che fino ad allora ha fatto da sfondo, cioè al contesto che veste i costumbres, facendone il protagonista assoluto.
Pes fissa con intensità i colori e le architetture del piccolo borgo di origine medievale immerso al centro del Mandrolisai. La sua opera, oggi, riveste un valore duplice sotto il profilo artistico e documentale poiché trattasi di pitture evocative di un mondo rurale quasi del tutto scomparso, i cui colori e composizioni sono state cancellate dall’uso di materiali non sempre consoni alle antiche e silenti case di pietra.
L’abile mano dell’artista descrive un presente storico, non ci racconta solo dei trascorsi, non dipinge solo le cose materiali, le pietre e le case, si sofferma anzi sul concetto di tempo. Un tempo a misura d’uomo su cui sedimenta la patina del vissuto. Un manto velato che protegge e riscalda il ricordo nella comunità di famiglie che da generazioni si avvicendano in quelle case dei nonni, sempre più spopolate. Mancano le persone, dal punto di vista figurativo, ma se ne percepisce la presenza grazie a continui rimandi, agli indizi disseminati nei quadri. In realtà, c’è in essi tutta Atzara, di cui siamo spettatori curiosi e indaghiamo, attraverso portali e finestre dipinti, le origini di una cultura che rende tanto fieri e orgogliosi i suoi abitanti. Al contempo, dalle stesse finestre ci sentiamo anche un po’ osservati, ospiti attesi o inattesi, quasi per un gioco di rimandi. Ci “specchiamo” nei vetri cangianti raccontati da Lino Pes per scoprire che tutto il mondo è paese e che nel volto di Atzara si scorgono anche i lineamenti di tante altre realtà sarde, radici di una stessa quercia.
La mostra avrà un carattere interattivo con il visitatore, introducendo una nuova modalità di contatto con le opere d’arte esposte. Saranno i visitatori infatti a scegliere il titolo di ciascuna opera presente in mostra, attraverso un sistema di Qr code ed un lettore. Una nuova idea di visita che ci permette di strabordare dal mero concetto di museo, restituendoci esperienze non più formate dal semplice osservare opere artistiche statiche, ma dal vivere infiniti percorsi che si legano in maniera indefinita alle emozioni che ogni persona prova.